La Coquille et le Clergyman (1928) di Germaine Dulac è stato probabilmente il primo film surrealista.
Ammirato oggi per la sua fotografia innovativa e l’impegno riguardo la politica di genere, si concentra su un prete che brama la moglie di un militare. Alla sua prima proiezione nel 1928, davanti a un pubblico di artisti surrealisti e bohémien radunati nel leggendario Studio des Ursulines, il film di Dulac provocò una vera propria rivolta.
Il prete insegue la donna senza sosta, nonostante gli ostacoli la sulla sua strada. Questo accanimento non è per la gratificazione sessuale, almeno nell’interpretazione di Dulac: la donna viene continuamente presentata come rappresentazione. Quando il sacerdote la vede per la prima volta non è un oggetto sessuale, ma un’incarnazione del suo io. Per iniziare il processo di riconciliazione la sua identità perduta, il sacerdote deve eliminare l’autorevole figura maschile, l’ufficiale, per ottenere la donna.