SONAR è un ambiente interattivo in cui movimento, suono e video si intrecciano e si confondono. Uno spazio immersivo che si apre alle relazioni, al mutamento, alle possibilità di sconcerto o dissonanza. Attraverso sensori di movimento, il corpo viene trasformato in scheletro digitale, ridotto a pure intensità motorie, e qualsiasi gesto, anche banale, diventa strumento di composizione. Azioni e posture sono scomposte e ricomposte in tempo reale da algoritmi di intelligenza artificiale, generando immagini imprevedibili e metamorfiche, che ricordano l’umano ma costantemente lo oltrepassano. Un gioco di interferenze che dà vita a un corpo espanso, e sfuma i confini tra fisico e virtuale, tra figura e sfondo, tra volontà e rappresentazione. Spazio aperto ma ben delimitato, Sonar traccia un dentro/fuori dalla macchina, segna un limite oltre il quale il corpo si fa impulso risonante, meccanismo attivo di transcodifica, punto di convergenza tra dimensione estetica e videoludica, stimolando riflessioni sul ruolo del performer dentro e fuori lo spazio scenico. L’installazione è aperta a chiunque voglia darle vita, facendo di ogni visitatore un co-creatore, punto di fuga di un’opera viva.