La porta si apre e la tigre balza…
Forse che mente cammino non tremo?
Oscillazioni e vibrazioni di simpatia.
Virginia Woolf
Affidata all’impeto energetico e all’orizzonte visionario di giovani presenze e corporeità, ONDE prende forma attraverso una dimensione performativa, coreografica e musicale che si apre al presente di corpi protesi e fluttuanti, tra estasi, guizzi animali e curvature verso l’evanescenza.
Ritmo e sforzo si intrecciano con attese e tentativi di sottrazione. Non c’è tempo per definire i confini delle posture, gli equilibri sono istanti sottili e precari, subito reclinati verso nuove congiunzioni e desideri.
Il dialogo tra volumi anatomici e sonori moltiplica le prospettive di incontro, confonde le coordinate temporali e, come il propagarsi di onde d’urto, sfuma i contorni delle azioni individuali, tra provenienza e proiezione.
Segnare, battere, balbettare, tendere, risegnare, farsi lievi ma anche irruenti, audaci come la falena che va verso la luce anche se può bruciarla.
Di The Waves, il celebre play-poem di Virginia Woolf, ONDE incorpora la corrente continua delle immagini e la necessità di rigenerarsi nel ritmo, informando i corpi tra momenti di essere e universalità dei moti percettivi.