FALLEN ANGELS è una sinfonia sui corpi che cadono nel presente, immortalati in una sospensione ipercinetica, tra alto e basso, ascesa e rovina.
L’immagine della caduta degli angeli ribelli viene spostata e ricontestualizzata ad un’osservazione su recenti fenomeni musicali (trap e derive: protagonisti, narrazioni, autorappresentazioni, estetiche). Ci si chiede che frequenza incarna il corpo che vive questo presente in continuo stato di avanzamento, accelerazione, innovazione, così come di saturazione, inerzia e anacronismo. Il corpo che danza sulle note invisibili di F.A. si immerge in una condizione “esistenziale” della caduta, vaporizza la sua materia. Questo corpo “plurale” trascende in un coro di voci post-umane, di versi frantumati e melmosi: è “la tragedia che si fa timbro”.
Similmente ad un’operazione di “sampling”, spostiamo i dati osservati immaginandone, per mezzo di una cinèsi particolare della caduta, una possibilità di riscrittura. FALLEN ANGELS si compone di una partitura a sei mani “giocata” live: il corpo, il suono e la luce intrecciano le loro partiture specifiche in un percorso energetico e drammaturgico comune tutto rivolto ad un tragico quanto estatico desiderio di smaterializzazione.