Naturans- da Auguste Rodin è il titolo che avvicina tattilmente l’opera dello scultore. Si rifà principalmente ad una vasta raccolta di disegni erotici, indicata come “il museo segreto”di Rodin, ai Dance Movements, esplorazione in gesso e terracotta dell’anatomia del nuovo movimento della danza del XIX secolo e alla frase “la natura è il corpo nudo”. La naturalezza del corpo nudo femminile è la via per sondare nuove prospettive di raffigurazione e percezione. Alcuni disegni e sculture scelte per la loro efficacia evocativa, sono stati considerati strumenti creativi per la scena, immagini di danza, Haiku da esplorare secondo la metodologia del Butō Blanc del danzatore giapponese Masaki Iwana. Una drammaturgia corporea per invocare il Nikutai, il corpo come dimora, grembo in cui sostare e intercettare una profonda natura identitaria.
Le figure femminili nel loro silenzio scultoreo. La nudità offerta nel suo segno ambiguo tra eros e pudore. Nel corpo avvertire la consistenza di un interno friabile, aperto, attivo, che preme e si lascia abitare sensorialmente fino a lanciare visioni, riempire involucri reali e immaginari, configurare spazi e volumi. Predisporsi a forgiare il corpo, lasciarne tracce senza nome, lungo un breve sentiero sinuoso. Nella percezione di un movimento granulare e sottile si scovano nature e dimensioni, inarrestabili, seminate da trame invisibili. Luce, suono, corpo, immagine inseguono una musicalità della materia, il solco organico nella direzione dei suoi assoluti, dei suoi interstizi, nell’emersione dei suoi volti, i più semplici e i più intimi. Un affondo nel vuoto, nella sospensione temporale, per esporre frammenti performativi, esperienze vive, luoghi critici di quiete.