Spettacolo sui valori e sulla loro trasmissione
Quali sono i valori che oggi vengono trasmessi da un essere umano all’altro? A cosa servono? Chi li decide?
Il lavoro d’inchiesta condivide le domande con La buona educazionedi Piccola Compagnia Dammacco.
Il lavoro ha a che fare con il rischio.
Perché rispondere spaventa socialmente e esistenzialmente: perché si ha paura di perdere il proprio posto nella società e perché non ci si vuole impegnare a interrogarsi. Bisogna dunque parlare a lungo degli argomenti perarrivare a quel che si vuol trovare…sprecare tempo per conoscere le persone.
Il tema posto alla comunità degli ostiensi racconta le risposte a lungo cercate e trovate tra denunce e omissioni, serenità, complicità, passione, amarcord, serietà e un pizzico di follia. Molti sono i supporti e i materiali che ha utilizzato nella sua costruzione (questionari, interviste audio concesse e rubate, registrazioni sul campo, scatti fotografici leciti e illeciti, di modo che l’indagine possa essere restituita attraverso un mash up tra la parola, l’ascolto e la visione e provocare, tra rimandi di senso, allitterazioni, contrasti, assonanze e dissonanze, una psichedelia emotiva e intellettuale della percezione.
In tal modoO A S Iè descrivibile come:
- un’operazione concettualmente popolare
- un’indagine culturale e sociologica
- unarestituzione artistica tra teatro, fotografia e poesia
L’osservazione e l’ascolto sono i criteri che hanno caratterizzato la prima parte del lavoro: abitare e immergersi nell’atmosfera dei luoghi attraversandoli. Il lavoro sul campo è stata la seconda fase del progetto: sperimentare la fiducia o il contrasto con le persone a cui si rivolgono le domande e registrare voci e suoni ambientali e fotografare la realtà che circonda persone e luoghi oggetto dell’indagine.Il lavoro finale è stato dedicato alla costruzione della struttura: la traduzione in parole, panorami audio-visivi e voci per la restituzione performativa dell’indagine.
Oasi fa parte di H o M e Giro d’Italia per immagini e versi
Home è la casa.
Ho me è la consapevolezza che ho del mio essere e, dunque, la capacità di abitarmi, di essere casa per la mia persona. Per i tanti me che mi abitano e che, spesso, neanche conosco. La sollecitazione è quella di riappropriarsi della propria esistenza, a partire dal modo di vivere l’ambiente di residenza.
Attraverso l’indagine per interviste che riguardano l’individuo, cerco di comprendere gli interrogativi che ci legano ai luoghi che abitiamo, alle dimore fisiche e metafisiche in cui viviamo.
Enea Tomei