Una wunderkammer visitabile a piccoli gruppi accoglie un archivio umano e sonoro di interviste, canzoni, fatti di cronaca, eventi storici, traducendo poeticamente l’atto generativo dell’intuizione artistica.
Un atto installativo d’immersione che materializza l’incontro con il reale secondo una scansione che accosta alcuni fatti di cronaca alla figura di Josefine – cantante protagonista del racconto di Kafka – e al suo canto – fischio più flebile degli altri, ma traboccante d’incanto e potenza – esercitando la natura politica dell’emozione.
Un invito ad abbandonarsi alle suggestioni emotive e di pensiero scaturite dalla visione e dall’ascolto che chiede al pubblico di lasciare traccia scritta dell’esperienza. “L’emozione” – ci dice Jean-Paul Sartre – “è una condotta magica”.