Ritornare ai processi metodologici delle pratiche corporee, che sono state determinanti per una esplorazione performativa autoriale, destinata alla resa scenica. Setacciare gli snodi più ortodossi e incontrare alcune sue eresie. L’errore e la devianza nella loro possibilità creativa. Per costruire e lasciarsi costruire da una metodologia sempre più aperta e sperimentale.
Biografia
ALESSANDRA CRISTIANI è una performer e danzatrice italiana che ha fatto del Butō il cuore della sua ricerca artistica. Dopo gli inizi nel teatro, ha sviluppato un linguaggio corporeo intenso e poetico, capace di attraversare il silenzio e la materia. Ha collaborato con registi e coreografi di rilievo e portato i suoi lavori in festival internazionali. Tra i riconoscimenti più importanti, il Premio Ubu 2018 per lo spettacolo Euforia e una nomination come miglior performer per Clorofilla. La sua arte è una pratica radicale che interroga il corpo e la sua presenza nel mondo.
SAMANTHA MARENZI, studiosa, performer, fotografa, docente. È Professoressa Associata in Discipline dello spettacolo presso il Dams dell’Università Roma Tre, dove insegna e anima progetti sulle relazioni tra teorie e pratiche della scena e tra arti visive e performative. Si è occupata di Antonin Artaud e dei processi di trasmissione tra corpo e scrittura, di Gordon Craig e del legame tra danza, immagini e visioni del teatro, della cultura dell’attore e del danzatore nel Novecento, di Butō, della fotografia di danza. Su quest’ultimo tema, fulcro delle sue ricerche sia scientifiche che artistiche, coordina un gruppo in collaborazione tra Dams e Officine Fotografiche. Fotografa specializzata in stampa manuale in bianco e nero, realizza e cura mostre e insegna camera oscura, stampa analogica, tecniche antiche di stampa e fotografia di scena. Tiene corsi e seminari sulla storia della fotografia del Novecento e dirige gruppi di studio sul corpo nell’immagine. Membro fondatore della compagnia Lios, si forma come danzatrice, tra gli altri, con Masaki Iwana e Akira Kasai. Con quest’ultimo partecipa a progetti coreografici e residenze creative in Italia e in Giappone. Con Lios organizza il festival internazionale di danza butō Trasform’azioni e nel 2011 ne festeggia il decennale con la curatela di un volume che inaugura una lunga serie di pubblicazioni sul teatro e sulla danza. Dal 2018 collabora, insieme ad Alessandra Cristiani, all’organizzazione delle giornate sul Butō nel festival Testimonianze Ricerca Azioni del Teatro Akropolis. Fa parte della redazione di «Teatro e Storia», dove partecipa ai vari dossier di ricerca collettiva ospitati e sti – molati dalla prestigiosa rivista di studi. Dal 2024 collabora con l’Accademia Nazionale di Danza dove tiene un laboratorio teorico-pratico.
STEFANO TAIUTI, artista indipendente nel campo della danza di ricerca e del teatro fisico. Dopo una formazione come mimo espressivo con la tecnica di Adam Darius e ripetuti stages con Lyndsay Kemp, Hal Yamanouchi e Marcel Marceau, nel 1994 intraprende una profonda ricerca nell’ambito della danza butō giapponese, studiando con rinomati maestri internazionali come Masaki Iwana, Akira Kasai, Ko Morobushi, Min Tanaka, Yoko Murunoi. A partire dal 2010 insegna Butō con il proprio metodo che chiama “il meccanismo spirituale”. Ricercatore e performer fonda a Roma nel 2000 il collettivo di danza butō LIOS che organizza il festival internazionale di “Trasform’Azioni” dal 2000 al 2011. Con il proprio progetto coreografico “Zeitgeist” tra il 2003 e il 2012 presenta il suo lavoro di ricerca teatrale partecipando a festival e manifestazioni in Italia e all’estero. Dopo un periodo ad Amsterdam ricco di collaborazioni, risiede attualmente a Berlino dove è attivo come insegnante e performer nella scena techno e queer presentando le sue performance e installazioni corporee in festival, clubs e gallerie d’arte contemporanea.




