Trilogia_La questione del linguaggio corporeo e l’arte di A. Mendieta, C. Cahun, S. Moon
“Il sogno è finito? Il sogno è finito!”
Ci sentiamo colpire verticalmente dalle frecce di Cupido: le immagini, ma noi stessi siamo fatti di immagini, crocevia di segni, sensi, luoghi, dimensioni, colori. L’immagine che ci anima ha il tempo di una fragilità. Forse il sogno è possibile fiutarlo per l’incedere di un’ombra, che lo segue come fosse una coda animale, celata dietro di sé, alle sue spalle. Al passaggio di ogni evento, ad ogni epifania, si dovrebbe sostare in un angolo di tempo senza metrica. Soglia e rifugio. Essere immersi nella sua eco, nel fermento dei silenzi che ne derivano. È un nuovo sogno. Attendere che qualcosa prenda corpo e “ci metta nel mezzo di una verità”.