È la storia di un dipinto che non contempleremo mai. Non importa, altri verranno a descrivercelo e a raccontarcelo. Finché nella nostra testa la sua immagine diventa chiara come se l’avessimo davanti agli occhi. È la storia di un’opera di cui resta solo la descrizione.
Con la sensibilità che la caratterizza, la regista Marie Lelardoux è interessata al fuori campo, a coloro che stanno ai margini dell’inquadratura e non sono meno parte della storia. Con la creazione di Battaglia, si concentra sul potere dell’evocazione e, così facendo, celebra con ardente e contagiosa umiltà l’essenza stessa del teatro.