Matrioska nasce nel 2022 durante Trasmissioni, a Tuscania, con l’idea di aprire uno spazio di ricerca che destruttura i dispositivi della performance. Un giardino incolto in cui farsi foresta, lasciar crescere gramigne, lasciar andare ciò che non resiste sapendo che ci crescerà qualcos’altro sopra.
È un evento di durata e questa dilatazione del tempo permette di far affiorare movimenti, memorie, opere video, autobiografie, frammenti di archivio. Matrioska è un “rimettere in azione” ciò che di immateriale nel tempo si è depositato. Non c’è differenza tra lo spazio performativo e il “fuori”, non è scandito un inizio e una fine, non c’è una fruizione solo frontale, gli spettatori sono liberi di entrare e uscire dallo spazio e soffermarsi il tempo che ritengono necessario.
Il corpo della performer non si pone in un evento antropocentrico anzi il corpo e la sua presenza stanno in un sistema democratico in cui convivono tutti gli elementi.
Matrioska è la celebrazione di un passaggio, quell’evento che caratterizza ogni fase di transizione di un individuo. La Matrioska, nella sua tradizione, è un cerchio magico che si apre con un pezzo chiamato “madre” e si chiude con un pezzo chiamato “seme”.