Un lavoro concepito nella primavera 2020 durante il periodo di quarantena per la diffusione del Covid 19, fa la sua prima parziale apparizione in forma di cortometraggi, 14 brevi frammenti in stop motion ciascuno legato ad una citazione dal celebre testo di Samuel Beckett, fulminanti evocazioni dello stato di isolamento e stasi, pubblicati di volta in volta sui social media durante il lockdown. Nei tentativi dei protagonisti di reagire all’insensatezza della vita, si ritrova un’ennesima efficace esplorazione beckettiana della condizione umana che illumina con particolarissima aderenza la straordinaria situazione da tutti vissuta nel periodo di pandemia. Un omaggio al tempo, alla quarantena, alle sue sofferenze, alle sue riflessioni, all’ironia della sorte, alla scrittura di Beckett e alla capacità del teatro di leggere il proprio tempo.