Il laboratorio propone di ricercare una grammatica creativa che si radichi sull’emersione del corpo proprio, di ciò che pertiene profondamente alla propria natura. Retrocedere al corpo, alla sua materialità spirituale, alle sue fenomenologie visibili e invisibili. L’immagine nelle sue diverse nature ne è il germe propulsore, la sorgente creativa. I materiali a fondamento del percorso sono pensiero e pratica della danza Butō, strumenti di consapevolezza dall’Euritmia, esperienza del Teatro fisico, utopia dell’Ignoto.