Una danzatrice munita di auricolari esegue una coreografia sotto dettatura. Le indicazioni stringenti di una
voce registrata modificano ininterrottamente la postura dell’interprete assoggettandola a una volontà esterna
che, malgrado il proprio dominio, non può annullare del tutto le variazioni di tensione con cui la danzatrice
agisce la coreografia. Ne deriva un incessante conflitto tra la voce che prescrive e il soggetto che esegue; un
conflitto vissuto intimamente nella scena, conflitto di cui siamo resi testimoni ma che a ben vedere ci riguarda
in prima persona. Com’è triste ASSIMILIA!
ASSIMILIA è parte del progetto ELP