La pratica del Trataka è una pratica utilizzata molto nello yoga specie nella fase di “pulizia della mente”. Consiste nel fissare un oggetto ripetutamente, per poi chiudere gli occhi e riprodurlo nella nostra mente.
Nel progetto prende corpo dunque un’ipnosi collettiva, un nemico invisibile, subliminale, un’energia impalpabile sul punto di esplodere. Lo sguardo dei soggetti/oggetti si trasforma in “errori sonori di segnale”, “pensieri-suoni” che assumono una loro matericità. L’occhio della macchina da presa, associato al suono, si fa interprete di realtà astratte o immaginate, diventando di volta in volta da presenza misteriosa, ospite inatteso, intruso ben accolto, ingombrante e quanto mai reale e concreto elemento di sfida e di lotta, enigmatico, sospeso, interdetto, concentrato. Partendo dal film prodotto da AAMOD nell’ambito della residenza “Unarchive. Suoni e visioni”, Silvia Cignoli e Salvatore Insana rielaborano in chiave live streaming il lavoro, traducendolo in una versione a cavallo fra creazione live e lavoro in remoto, con l’obiettivo di rendere quanto più vivo un atto creativo plasmato sulla distanza-non distanza che il contingente e la fruizione digitale propone come estensione delle possibilità della performance live.