Un progetto speciale, un primo incontro, il confronto, lo scambio di pratiche artistiche tra il linguaggio multidisciplinare della Compagnia e i giovani danzatori della formazione DAF.
L’apertura pubblica di un breve processo condiviso, la metodologia creativa C&C applicata all’incipit di un nuovo lavoro, per spiare e comprendere: il progettare, l’agire, il nostro: “come si fa”.
Non sono interessato ad un passaggio di materiali ed alla loro mera esecuzione; credo che la forma contemporanea dell’atto performativo, debba prevedere necessariamente il coinvolgimento attivo/totale dell’interprete in quanto fulcro di trasmissione del messaggio.
Lo spettatore sarà a sua volta coinvolto e messo in discussione nel ruolo di testimone (a tratti sadico) dell’atto scenico e censore dei confini morali dello stesso.
Questo studio è parte integrante del progetto di ricerca triennale della Compagnia sulla “bestialità umana”.