In Intuition 1, il coreografo utilizza echi della danza, delle strutture e dei processi alchemici rinascimentali per costruire un rituale di liberazione. Adopera elementi geometrici e simboli per riscoprire le potenzialità architettoniche dello spazio e del corpo.
Inizialmente il corpo distrugge e piega la danza per poi purificare lo spazio, costruendolo e ridefinendolo. Il rituale si conclude con l’ultima fase, dove simmetria, risonanza e corrispondenza si allineano, coesistendo allo stesso tempo nel corpo e nello spazio, riconnettendosi con forme archetipe.
Il performer porta con se il pubblico nel creare un luogo personale e universale, una casa di possibilità per un rituale di liberazione, purificando e liberando lo spazio e i corpi che lo abitano.