Parola comparsa per la prima volta nelle opere di Aristotele, energheia sta a indicare l’atto di trasformazione, l’essere in opera. Accanto alle attività che producono opere, ve ne sono altre senza opera in cui l’energheia è soggetto stesso – ad esempio la danza. L’energheia, intesa come operazione perfetta, è senza opera e ha il suo luogo nell’agente.
ENERGHEIA, il primo dispositivo del progetto ELP, nasce da un’immersione emotiva negli archivi retinico-mnemonici di una quarantina di persone alle quali ho posto una domanda: quali sono le immagini pubbliche che si sono impresse nella tua retina e che anche dopo molto tempo continuano a essere vive nella tua memoria visiva? Immersi come siamo nel calderone delle immagini, caratteristica primaria di questo secolo, quei frammenti di accadimenti fermati su supporto analogico o digitale sono a tutti gli effetti pezzi di storia, un atlante mnemonico personale e condiviso. Ho ricevuto più di 350 immagini che sono andate a comporre una sorta di archivio retinico, un archivio mnemonico di corpi parzialmente condiviso da un gruppo eterogeneo di persone. Ho quindi operato una scelta (88 immagini) legata alla ricorrenza numerica delle immagini e alla mia sensibilità. ENERGHEIA nasce da un lungo processo di incarnazione di quelle immagini, processo che non si è limitato alla copiatura/imitazione dell’immagine, ma ha attivato un’analisi approfondita dello spazio, della tensione, delle forze, del ritmo generato da quell’azione immortalata, dall’indagine del prima e del dopo, da quello che c’è oltre l’immagine. Ogni immagine è entrata nel mio corpo deformandolo, modificandone le posture e le tensioni fino a generare stati del corpo. L’archivio retinico di partenza è entrato nel mio corpo e il mio corpo è diventato archivio stesso di quelle immagini attraverso un montaggio anacronico che scompiglia il tempo della storia.
Incentrato sulle trasformazioni del corpo, ENERGHEIA pone particolare attenzione all’anatomia e alla vicinanza dello sguardo. Una coreografia di pelle, una poetica del corpo muto.
Dagli archivi retinico-mnemonici di Alessandra Cristiani, Andrea Grassi, Angela Fumarola, Attilio Nicoli Cristiani, Barbara Toma, Chiara Girolomini, Clemente Tafuri, Daniele Del Pozzo, David Baronio, Elena Di Gioia, Enrica Brizzi, Enrico Pastore, Enrico Piergiacomi, Fabio Barovero, Fabrizio Modonese Palumbo, Giovanni Boccia Artieri, Giulio Sonno, Graziano Graziani, Ivan Fantini, Katjuscia Fantini, Laura Gemini, Lucia Medri, Marta Bichisao, Michele Di Stefano, Paolo Migliazza, Paolo Pollo Rodighiero, Paolo Ruffini, Raimondo Guarino, Roberta Nicolai, Saba Anglana, Serena Gatti, Silvia Calderoni, Silvia La Ferrara, Stefano Murgia, Valentina Bravetti, Vincenzo Schino, Walter Porcedda. A tutti, grazie.