L’oscurità e il vuoto sono due elementi fondamentali per far emergere la luce e l’essenza. Dal nulla si vede una luce che fluttua e vaga immersa in una pace quasi astrale, attraversa diverse forme ma resta sempre impalpabile proprio perché si manifesta costantemente/essenzialmente come un riflesso in movimento.
L’oscurità e la luce possono essere una visione introspettiva di un corpo vivente, un’apparizione della sua parte invisibile e immateriale, che ora si rende visibile sotto forma di radiazione luminosa. È un’energia che si muove lentamente, che prende corpo ma perde forma contemporaneamente come l’acqua, senza una conformazione propria, ma che assume la forma del recipiente che la ospita. Sotto questo punto di vista potrebbe essere interpretata anche l’anima di un corpo, che prende l’aspetto di quest’ultimo, ma ne influisce anche l’aspetto. Un corpo trattiene la sua anima e qui la manifesta nei suoi vari aspetti: è un’anima tranquilla, avvolta dal suo involucro e si esprime e manifesta con equilibrio.
Questa luce può essere vista anche come un riflesso delle molecole di acqua, elemento indispensabile, di cui sono composti ogni essere vivente. Il riflesso prende poi una forma più distesa come per farsi conoscere in tutte le sue varianti.
La luce però è sempre la sua unica possibilità per esistere, per essere percettibile, che si infrange sull’acqua e luccicando si rende visibile. Il movimento lento è quasi un invito alla meditazione, che può far riflettere sullo scorrere lento del tempo, che muta sempre tra passato, presente e futuro. Il suono accompagna la manifestazione dell’essenza, come un eco interiore. Risuona da lontano come un soffio, un respiro che ha sempre lo stesso ritmo. Bensì muta anch’esso quando il riflesso si dispiega, segue l’acqua e si fa espressione dell’immagine che ondeggia.