“Il problema sarà sempre quello di ricondurre l’altro alla trasparenza vissuta attraverso sé: o lo si assimila o lo si annienta”
La performance Opacity#1fa parte di una serie di azioni concepite come appendici dello spettacolo Excelsiora cui Salvo Lombardo e il suo gruppo Chiasma hanno lavorato nel 2018 a partire da una lettura postcoloniale del Gran Ballo Excelsior. Il balletto creato nel 1881 celebrava la vittoria della Civiltàcontro l’Oscurantismo che costringe i popoli«nelle tenebre del servaggio e dell’ignominia», collocandosi in un preciso disegno culturale di affermazione del concetto di identità nazionale e del suo immaginario di riferimento. Oggi, a distanza di quasi un secolo e mezzo, cosa sopravvive nelle culture contemporanee di quella idea di modernità tesa ad addomesticare tutto ciò che è altro da sé?
Opacity#1costituisce una sorta di negativodell’Excelsior di Salvo Lombardoo se volgiamo, uno zoomche stringe sui dei dettagli dell’opera per amplificarne ed stenderne i temi portanti. Partendo dalle derive dell’appropriazione culturale nella definizione di un immaginario etnocentrico occidentale, la performance interroga una serie di rappresentazioni del corpo che tendono ad un appiattimento delle culture della differenza, determinando un carattere fisso, estensivo e universalistico del concetto stesso di identità eorientando con sopraffazione immaginativa ogni possibilità reale di conoscenza.
Nello specifico la performance, come tutto il progetto Opacity, fa perno su una possibile accezione del concetto diopacità come alternativa al nevrotico bisogno di definizioni, di confini identitari stabili, unitari e dunque controllabili in maniera “trasparente”. Opacity#1 è realizzato nell’ambito del progetto triennale “L’esemplare capovolto” della compagnia Chiasma.