Nel ventre di un tunnel industriale, lungo cento metri di silenzio e cemento, una figura danza il proprio lutto. Il corpo si muove come un sismografo dell’anima, attraversando le cinque stagioni dell’assenza: negazione, rabbia, contrattazione, depressione, accettazione.
100m è un viaggio che non si interrompe mai, come il tempo che scorre quando il dolore è ancora fresco.
In the belly of an industrial tunnel, one hundred meters of silence and concrete, a figure dances her grief. The body moves like a seismograph of the soul, passing through the five seasons of absence: denial, anger, bargaining, depression, acceptance. 100m is a journey that never stops—like time flowing when pain is still raw.




