Found Choreographies riflette sulla materia intangibile di cui è fatta la danza, liberando la sua immediatezza linguistica dalla forza dell’immagine a cui spesso viene ricondotta, attraverso un climax visuale che porta dal movimento della mano a un’evoluzione della materia cinetica fino alla sua eclissi e celebrazione, in un gioco avvincente di significati e associazioni.
L’opera è un cut-up serrato derivato dal progetto performativo Alcune Coreografie (2020) e da quello educativo, di trasmissione e incorporazione del movimento dell’archivio Désir Mimétique (2017-2020). Un esercizio dialettico di montaggio con audio curato dal musicista Francesco Casciaro, composto con intenzionale asimmetria temporale ritagliando brandelli di “found footage” della storia della danza e della performance, attraversando il cinema e internet, in cerca di una materia cinetica sensibile. Un flusso di immagini decontestualizzate per essere ripensate nel presente in una nuova forma, per ricercare altri significati, come se la sostanza delle cose esistesse soltanto nel non-luogo del distacco.