L’interpretazione di un movimento varia a seconda di come un segno viene associato ad un significato; il sistema del significato è una necessità razionale, del progredire culturale, mentre l’evoluzione in natura si affida alla casualità e a possibilità che emergono spontanee. In Idillio il corpo appare dal buio, si scopre sulla scena, indifeso e osservato. L’angoscia di dover scegliere come muoversi spinge il corpo alla crisi, esso è parte della scena e non può restare impassibile. Allora la confusione, le interpretazioni contraddittorie della musica in un altalenare incalzante fra senso e incoerenza; il corpo processa movimenti che si associano ironicamente fra loro e continuano a rigenerarsi. Appare una nuova imperturbabilità nel caos, una nuova forma di contemplazione.