Le immagini che accompagnano Teatri di Vetro Festival quest’anno hanno un’origine diversa da quella delle passate edizioni. Come un ponte tra TDV14 e TDV15, il progetto Stills not still a cura di Salvatore Insana si compone di frame video in collaborazione con Aamod – Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, eco del formato a cui ci ha obbligati lo streaming nel dicembre 2020 per l’edizione all’insegna del Vuoto Apparente.
Lo descrive così Salvatore Insana:
Stills not still
Eppur si muovono, ancora. Non ancora abbastanza ferme. Alla base c’è una doppia constante pratica di raccolta. Da una parte la ricerca dentro gli archivi, dentro il già filmato: affondando nel tempo, ho creato un “catalogo-archivio” di sguardi, con immagini selezionate giocando sull’ambiguità del “mettere a fuoco”, che è insieme focalizzare, infuocare (gli animi?) e anche sabotare i sensi, tra modi di vedere, travisamenti e posture dell’essere (intra)visti. Dall’altra parte, in un ribaltamento magico, realismo soggettivo che fa da controcampo alla concretezza ruvida del documento, c’è il frutto di un ripetuto appostamento, la cattura/raccolta della vita che ci passa davanti, delle vite che ci oltrepassano. Mentre facciamo altro, lo sguardo si occupa dell’essenziale custodito negli intervalli, negli attraversamenti, nei corpi che sfuggono. E poi c’è un movimento successivo, quello dell’estrazione, del prelevamento, il tirar fuori da un continuum gemme oscure o verità folgoranti racchiuse in fotogrammi “infissi”, ricombinando la vista per frammenti intermittenti, senza nostalgia di una visione totale. Cosa si dicono queste immagini, il precipitato istantaneo di un flusso di durata imprecisata, con un baratro fuori campo (o fuori scena) che attende che la storia faccia il suo (dis)corso? Colme di potenzialità, si riversano, cristallizzate, in traiettorie (mi)sconosciute, intrecciando insperati dialoghi in verticale. Immagini impure, spossessate, disancorate dai loro presenti plot, sempre sul punto di andarsene, eppure qui raggelate, punto di innesco e deposito di pulsioni per un movimento a venire.
Alcuni frames sono estratti da «Io ho fissato il fuoco per sempre, 2020» realizzato in collaborazione con Aamod – Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico. Altri da « That Elusive Balance », 2021, realizzato a partire dagli home movies di Eva Braun, da « Nero Enigma », con Elisa Turco Liveri, Dehors/Audela, 2013; da « Inganni », 2016; da « La più lontana patria », Dehors/Audela, 2015; da « La cognizione del calore », 2017; da « Ecate, oggi », 2020; da « Abbagli», 2018, da « Una traversata », 2018; da « À propos de l’été de l’âme », Dehors/Audela, 2013.
Aamod
La Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico, nata alla fine degli anni Settanta, svolge la sua attività nel campo della raccolta, conservazione, promozione e produzione di audiovisivi, favorendo la costruzione di una memoria collettiva dei movimenti sociali e dei loro protagonisti. Primo presidente della Fondazione è stato Cesare Zavattini. La Fondazione cura ricerche, convegni, rassegne, mostre e pubblicazioni specializzate. È da sempre attiva nel campo della produzione, privilegiando l’ambito del documentario e del riuso creativo dei materiali d’archivio.