A cura di Fiora Blasi
Assistente Chiara Bartolucci
Sabato 28 dalle h 13.00 alle h 16.30 e domenica 29 ottobre dalle h 10.00 alle h 16.00 all’interno di CIRC@ nello CHAPITEAU a via dei Pescatori a Casal Palocco.
Laboratorio gratuito sul clown. Due giorni per scoprire il piacere e il divertimento di far ridere, attraverso l’arte clown. Chi è un clown? Da dove viene? Cosa è venuto a fare qui?
Il lab è aperto a tutt@ dai 15 in poi, ma ci interessa in modo particolare che adolescenti e adulti si incontrino in questa pratica. L’importante comunque è essere motivat@. Numero massimo partecipanti 12.
Iscrizione obbligatoria entro il 20 ottobre inviando una mail a promozione@triangoloscalenoteatro.it.
Il clown che studieremo è un clown più legato al teatro, cugino del pagliaccio del circo non ha invece parentela con quello delle feste d’animazione, immagine stereotipata che tanto diverte i bambini e meno i grandi. Una cosa certa è che un clown vuole far ridere, il come è tutto da scoprire!
Al centro del laboratorio la scoperta del proprio clown. Il clown è uno strumento potente per qualsiasi tipo di attore, attrice e performer, ma anche per chi desidera mettere in gioco una parte di sé ironica, intuitiva e aperta. L’uso del naso rosso fa sentire con chiarezza dove il nostro processo creativo si accende, è un’efficace bussola interna che permette di riconoscere se la nostra presenza in scena è fluida, vera e pronta al gioco, attraverso la possibilità di ridere di noi stessi e delle situazioni che ci mettono in imbarazzo. Come diceva Jacques Lecoq: “non si può fare il clown, lo si è”, questo necessariamente rende ogni clown diverso e ogni improvvisazione clownesca un mondo a sé. Ci sono clown forti nella parola, altri silenziosi, alcuni molto fisici, altri ancora metafisici, alcuni a cui piace danzare, altri che si divertono a fare acrobazie. Clown cattivi che triturano il pubblico, altri particolarmente ingenui… Il punto è che il clown siamo noi, in modo molto autentico. L’arte del clown quindi aiuta a conoscere la nostra poetica. Ovviamente il clown parte da una zona espressiva precisa, lo humor e ha il difficile compito di far ridere…
I Clown sono una necessità di questi tempi, sono una parte della nostra libertà.
PERCHE’ PROPORRE UN LABORATORIO SUL CLOWN: il clown non è una figura consolatoria, ma con la sua ingenuità esprime un punto di vista critico e filosofico sull’esistere. In una società della prestazione il clown è un antieroe, un sovversivo e questo mi fa simpatia. Non è detto che l’impresa riesca, ma se affrontati con consapevolezza e grazie all’acquisizione della tecnica, i limiti personali, nel mondo del clown, possono diventare forza teatrale.
Poter studiare clown in uno chapiteau sarà di grande ispirazione. La sfericità del circo serve al gioco del clown.
PERCORSO PER PUNTI: Giochi e improvvisazioni. Azione, reazione. Ritmo, contro ritmo. Scoperta del naso rosso. Travestimenti che smascherano. Voce naturale e voci nascoste. Gioco fra l’Augusto e Madame Loyal.