Nel 1922 Paul Klee dipinge Die Zwitscher-Maschine (La macchina cinguettante). Il quadro ritrae quattro uccelli stilizzati posati su un’esile struttura, costretti a “cinguettare” dal movimento meccanico di una manovella.
Da questa suggestione nasce Twittering Machine, una live performance in cui parole, visual ed elettronica costruiscono un racconto tragicomico sulla vita surreale di un dipendente qualunque che, a causa di un imprevisto, vedrà svanire una delle sue poche gioie: l’uscita anticipata del turno breve del venerdì.
L’evento innesca una serie di riflessioni sul senso (e il non senso) delle proprie azioni quotidiane: bere un caffè nel bar della stazione, ascoltare distrattamente una conversazione in un luogo pubblico, partecipare alle riunioni di lavoro, leggere i post di un social network, attendere un treno… si rivelano inaspettati contenitori di crudeltà.
Quell’insieme di situazioni ritenute “normali” appaiono ora per quello che sono: la goffa partitura di una coreografia meccanica, utilizzata dall’individuo contemporaneo per applicare o subire potere.
Una performance sull’alienazione del lavoro, l’aberrazione etica a la svalutazione della vita umana, plasmata attraverso un paesaggio astratto che altro non è che la sfera emotiva di tutti noi.