TDV13 è un corpo trasformato.
In un contesto ad alta complessità e opacità, TDV ascolta i legami casuali e i deboli accoppiamenti tra sé e il suo ambiente per muoversi da uno stato a quello successivo.
Si fa punto di osservazione. Presuppone lo sguardo che osserva e il soggetto che produce tale sguardo. Uno sguardo interno al sistema osservato, non uno sguardo da nessun luogo. Da lì, da quel luogo interno, si apre la possibilità della produzione di osservazioni reciproche che mettono in connessione tra loro i saperi.
Così TDV rende possibile il processo dialogico con gli artisti e tale dialogo genera il festival, l’apertura al pubblico di una sequenza di oggetti scenici – spettacoli, performance, congegni – nella complessità e opacità del nostro tempo.
L’assunto pratico-teorico è la parzialità dell’opera e la necessità di dover interrogare il processo di creazione per non uniformare la scena contemporanea a codici e convenzioni, ma restituirla nell’ampiezza del processo creativo, nello spostamento sostanziale di un punto di vista, sull’arte e sulla sua funzione.
Dare spazio all’inoperosità, far emergere elementi, residui della creazione artistica che il singolo spettacolo non esaurisce; prevedere la presentazione al pubblico di piani sommersi affidati a congegni scenici ibridi; far oscillare i ruoli degli attori e degli spettatori, metterli in un equilibrio instabile attraverso formati scenici che includono i cittadini come parte del gesto artistico e prevedono l’interazione con gli spettatori durante le fasi di creazione; invitare lo sguardo e l’elaborazione teorica di studiosi e osservatori; alimentare il dialogo con i contesti territoriali – spazi, strutture, tessuto sociale. Questi i gesti del progetto.
Quattro capitoli progettuali. Sono cornici, incorniciamenti, piccoli sistemi produttori di senso nei quali, immersi in quanto attori, costruiamo il senso delle nostre operazioni: Oscillazioni al Teatro India, Composizioni al Teatro del Lido, Elettrosuoni a Caffè letterario, Trasmissioni a Tuscania.
Una proposta plurale. Quattro sezioni per dialogare con la creazione contemporanea e ingaggiare spazi e contesti territoriali
Un piccolo sistema in cui Oscillazioni è al tempo stesso cornice e chiave, meta e luogo di destinazione del tutto.
Roberta Nicolai