Mi piace pensare alla traduzione come al gesto che mette in comunicazione due mondi: Terra e Antiterra, Mondo di Dentro e Mondo di Fuori, Flatlandie e Underworlds, Pluriversi, Multiversi, Universi.
In teatro la traduzione è un’operazione chiave. Traduce il drammaturgo per adattare un testo da una dimensione (la pagina o il pensiero) all’altra (la scena). Traduce l’attore, incarnando. Traduce il regista, trasportando nello spazio, nella luce, nelle architetture l’idea. Traduce lo spettatore, sempre alle prese con una viva esperienza. Tradurre è operazione arcana e misteriosa che ha a che fare con l’ascolto di una voce, con il rapporto talora fantasmatico con l’alterità: uomini, lingue e mondi.
Abbiamo pensato di invitare alcuni traduttori, attori e artisti per dar vita e voce pluriforme a quel filo teso che corre sempre, nella traduzione, tra sé e l’Altro Mondo.
Con:
Daria Deflorian attrice, autrice e regista di spettacoli teatrali.
Dal 2008 firma con Antonio Tagliarini Rewind, omaggio a Cafè Müller di Pina Bausch, Blackbird, from a to d and back again e “Progetto Reality” che ha dato vita a due lavori: l’installazione/performace czeczy/cose (2011) e lo spettacolo Reality (2012), per il quale ha vinto il Premio Ubu 2012 come miglior attrice protagonista. Firmano Ce ne andiamo per non darvi altre preoccupazioni (Premio Ubu 2014 come miglior novità italiana e nel 2016 il Premio della Critica come miglior spettacolo straniero in Quebec, Canada), Il cielo non è un fondale e Quasi Niente.
Sara Fgaier regista e montatrice.
Aiuto regista del documentario Il passaggio della linea (2007); aiuto regista, ricercatrice delle immagini di repertorio e montatrice del film La bocca del lupo (2009), vincitore del Torino Film Festival, del Festival di Berlino e di numerosi altri premi internazionali; montatrice del documentario Il silenzio di Palesjan (2011). Cura il montaggio del documentario Il Treno va a Mosca (2013) di Federico Ferrone e Michele Manzolini e collabora al montaggio del film Sacro Gra (2013) di Gianfranco Rosi, Leone d’Oro alla 70ma Mostra del cinema di Venezia. Nel 2012 vince la sezione Film dell’iniziativa internazionale Rolex “Mentor and Protégé Anrts Initiative”, e lavora per un anno sotto la guida del montatore, sound designer e regista Walter Murch.
Lorenzo Flabbi critico letterario e editore.
Ha insegnato letterature comparate nelle università di Paris III e Limoges dedicandosi in particolare agli aspetti teorici della traduzione. Ha tradotto, tra gli altri, Apollinaire, Rushdie, Valéry, Rimbaud, Stendhal e, di Ernaux, Il posto, Gli anni e L’altra figlia.
Daniele Petruccioli per anni si è occupato principalmente di teatro.
È traduttore, scout ed editor con diverse case editrici, occupandosi di romanzi e saggi in lingua italiana, francese, inglese e di tutta l’area lusofona, con particolare attenzione alle aree limite di sperimentazione linguistica e alla letteratura postcoloniale. Insegna Traduzione dal portoghese all’università di Roma Tor Vergata. Fra i suoi autori: Will Self, Luandino Vieira, Anouar Benmalek.
Martina Testa traduce dall’inglese, occupandosi prevalentemente di letteratura contemporanea angloamericana.
Ha lavorato, fra gli altri, su testi di David Foster Wallace, Cormac McCarthy, Jonathan Lethem, Jennifer Egan, Kurt Vonnegut, Zadie Smith. Nel 2009 ha vinto il Premio Nazionale per la Traduzione. Lavora come editor per Edizioni SUR.