Il 13 ottobre 1972 il volo 571 dell’aeronautica uruguaiana si schiantò sulle Ande con quarantacinque persone a bordo. Allo schianto sopravvissero in ventinove e dopo settantadue giorni solo sedici di loro furono salvati dai soccorsi.
Nel marzo 2025 Linda Dalisi e io siamo partite per Montevideo per incontrare alcuni tra i sopravvissuti al disastro aereo e alcune tra le sorelle, i fratelli e i figli dei ragazzi che non sono tornati dalle montagne.
Ma cosa volevamo io e Linda da questa storia?
Siamo partite con tante domande e siamo tornate con la consapevolezza che questa è una vicenda prismatica e che, un pezzo centrale di essa, si svolge dall’altro lato della montagna in quella Montevideo in cui le famiglie dei giovani scomparsi interpellavano indovini, pregavano Dio e affittavano aerei privati per sorvolare la cordigliera.
Con questo gesto di apertura e condivisione dei materiali di lavoro, vogliamo riconfrontarci con un viaggio creativo i cui bivi ci hanno posto dinanzi alla necessità di operare delle scelte: il lavoro di selezione è anch’esso parte del processo, è atto creativo doloroso ma indispensabile.
Ricondividere oggi il viaggio e le tracce rimaste fuori dalla narrazione è per noi un’occasione per generare e rigenerare nuovi spazi di riflessione e di condivisione di senso.
Fabiana Iacozzilli




