È il ritratto di un volto che esplode. Costruirlo è la cucitura interna di un mosaico, molte voci e molti pezzi. Nel ritratto si intravede un volto di madre.
È una conversazione performativa co-creata assieme alle partecipanti del laboratorio, per mettere in comune pensieri ed esperienze attorno alla maternità.
È un tavolo attorno a cui sedersi per costruire uno spazio di ascolto e parola, per rendere visibile il movimento arruffato della conversazione, col suo fraseggio e il suo corpo.
Il corpo è al centro della pagina, è un caleidoscopio che moltiplica.
La ricerca immagina una letteratura futura, indaga il rapporto tra scrittura e corpo mettendo al centro dell’indagine la lettura, come dispositivo di visione e posizionamento dello sguardo. Fa parte di una ricerca performativa che si snoda tra laboratori, pratiche di scrittura
collettiva e formati documentari.




