La veglia è una serata trascorsa in compagnia, un ritrovo faceto che offre la possibilità di ascoltare storielle e buona musica. Però la veglia è anche la condizione dello stare svegli, è sinonimo di attenzione, ci invita a non abbassare la guardia.
In occasione dei venti anni di attività, Menoventi ha elaborato una serata che fa leva sul piacere dello stare insieme. L’ironia filosofica dei racconti condivisi offre alcuni spunti di riflessione sul mondo in cui viviamo; il riferimento narrativo principale è Le cercle des menteurs di Jean-Claude Carrière, che dispensa fin dal titolo alcuni preziosi suggerimenti per la messa in scena: un cerchio di persone riunite attorno a una fiamma simulata. Quella fiamma è reale come le storie narrate, come le menzogne della verità e le rivelazioni sconcertanti bisbigliate dalla finzione.
Le storielle filosofiche si intrecciano a giochi e sfide collettive per non dimenticare mai il contesto, la cornice di quel determinato spazio e del nostro tempo: il gioco ci mette sempre in contatto con la nostra presenza nel mondo, dominata dall’istante.
L’opera di Carrière interroga il lettore su alcuni nuclei che interessano da sempre Menoventi: la percezione della realtà, l’inganno, lo scherzo, il libero arbitrio, il potere, il tempo, l’ironia come veicolo per riflettere sulle questioni più amare.




