Avere come “Nikutai artistico” di riferimento, il “Nikutai” stesso del Butō. Un terreno di scavo tra visioni della corporeità e visioni della parola performativa, alla luce di testi storici e inediti, all’ombra di una macerazione ulteriore dell’esperienza corporea attraversata, che si è fatta più larga o più stretta intorno al Butō, ai suoi presagi e al senso del contemporaneo che si dispiega di fronte ai nostri occhi e ai nostri cuori. Di questa complessità registrarne il fermento vitale, restituire l’opacità di una possibile trama.




