Ispirato da una poesia di Joonas Veelmaa, il film esplora le pressioni della achievement society—quella cultura che ci spinge verso il successo, la perfezione e l’autorealizzazione a ogni costo. Attraverso movimenti coreografici e spazi architettonici vuoti, il protagonista si interroga: dobbiamo davvero incasellarci per riuscire, o possiamo accettare il rischio di sbagliare? Il film riflette sull’ottimismo crudele, concetto elaborato dalla teorica Lauren Berlant, e ci invita a riconsiderare il valore del fallimento come possibile via verso la libertà.
Inspired by a poem by Joonas Veelmaa, the film explores the pressures of the achievement society—a culture that drives us toward success, perfection, and self-realization at any cost. Through choreographic movements and empty architectural spaces, the protagonist asks: must we really fit into a box to succeed, or can we embrace the risk of failure? The film reflects on cruel optimism, a concept developed by theorist Lauren Berlant, and invites us to reconsider the value of failure as a possible path to freedom.




