Il teatro di Menoventi è fatto di scatole con dentro altre scatole, dentro ci sono attori e attrici che fingono di fingere diretti da registi nei panni di se stessi. Qualcuno ha descritto la regia come a un argine dentro il quale far muovere la percezione del pubblico ma il teatro di Menoventi, a ben vendere, nasconde anche sempre un invito a romperlo, facendo esondare le acque. Menoventi ci invita a ribellarci, ma cosa accadrebbe se durante lo spettacolo riuscissimo a prendere il potere? Finirebbe il teatro? Rileggeremo alcuni lavori della compagnia saggiando questa ipotesi, dal semaforo orwelliano di In festa (2005) agli spettatori obbedienti di InvisibilMente (2008), ripensando al patto siglato col Diavolo di Postilla (2009) e sedendo infine al nostro posto di spettatori che guardano gli spettatori in Entertainment (2022).