Pensare/ripensare al movimento ed alla sua trasmissibilità.
Dove risiede il cuore dell’azione? Quali gli strumenti fisici utili al suo passaggio ereditario?
Un duplice percorso che alterna la ricerca individuale alla condivisione collettiva: da un lato il tentativo di riportare sul corpo del performer la stessa identica gestualità, tecnicità dinamica che ha attraversato in passato, senza perdere il senso sostanziale della partitura e la qualità dell’”agire”, dall’altro la trasmissione, non convenzionale, verso un gruppo di attori/danzatori di una “sequenza” di repertorio della Compagnia, non necessariamente passante per la pura estetica del movimento. Un’esperienza diversa, anomala, non convenzionale, per scardinare dinamiche e metodologie della comunicazione non verbale.