Lo spazio in cui viviamo è costellato da punti di incrocio (centri commerciali, parchi, aeroporti, stazioni, camere d’albergo, ospedali, teatri): vuoti pieni di relazione. Cosa ci accade quando attraversiamo questi punti -non luoghi- e incontriamo l’altro? Creiamo una reale condivisione o apriamo spazi di vita illusoria all’interno di noi stessi? Ed ecco nel Vuoto un luogo di ‘solitudine’ in un nuovo spazio immaginifico che può confinare con quello dell’altro generando rapporti di esclusione e incompatibilità o di integrazione e compensazione. Due sguardi, due corpi, si incrociano e aprono un viaggio in un frammento eccezionale di spazio-tempo, definito e percepito nella sua mutevole qualità impalpabile… dove SIAMO?