In un’anonima città una persona cade a terra, apparentemente svenuta. Qualcuno passa oltre, altri la abbracciano. Impegnata in una solitaria ricerca di intimità, il suo sguardo e il suo corpo vacillano, accecati da un mondo di indifferenza. Un’aggraziata coreografia. Con Chute Nora Longatti mette a nudo le alienazioni e le incomunicabilità della società contemporanea attraverso una spiazzante e suggestiva metafora, servendosi dei corpi come inaspettati veicoli di senso e di dialogo, in grado anche di regalare, attraverso un sapiente surrealismo, istanti di autentica tenerezza.