…vorrei dedicare l’incontro a Geynest under gore. Vorrei poter parlare di questo lavoro per vari motivi, oltre al fatto che ha a che fare con l’immagine di danza animale di schiena. I motivi sono affettivi, relazionali, performativi, di riflessioni varie e cruciali. E’ stato il lavoro che mi ha reso visibile su Roma e che ha battezzato il nostro conoscerci, il nostro rapporto nel tempo. Ci sono molti suoi aspetti da raccogliere e che mi riportano al tema, al magma delle “trasmissioni” su diversi piani. Alcuni elementi strutturali della performance risuonano in me, nella mia visione poetica, con grande efficacia ancora oggi ….
Alessandra Cristiani
Il lavoro prende spunto da un viaggio a Sarajevo, dalla forza toccante delle sue rovine di guerra, dall’introspezione di un’inquietudine, che comincia a giocare, individualmente, con ciò che si è stati nell’infanzia, con ciò che siamo e viene disatteso nel presente. Attraverso la danza si ricerca l’essere umano nella sua matrice mitologica; si indaga una memoria mai risolta, fatta di desideri semplici e di segreti ingenui. Si predilige un’attenzione al linguaggio del corpo, alle sue voci interiori, che lo attraversano vigorose dal profondo della sua materia, per aprirsi nel silenzio.