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Colpiti (al cuore), ma non affondati.
Alle spalle ci lasciamo mesi di tormento, umiliazione e incertezza.
La bocciatura del Ministero, cieca e violenta, ha tentato di cancellare vent’anni di vita artistica, gettando ombre pesanti sul futuro e portando le esistenze lavorative di molti e molte di noi sulla soglia dell’insostenibilità.
Nonostante tutto, con una caparbietà di stampo antico, con la compattezza di un gruppo di lavoro e la vicinanza di una famiglia di artisti e artiste, scegliamo di presidiare ciò che ci è più caro: la ricerca, la ricerca, la ricerca.
Ora siamo qui.
Con un rinnovato desiderio ad aprire le porte del nostro Presidio di pratiche e di pensiero, spazio di cura, responsabilità. Spazio d’arte.
Un luogo che accoglie e genera processi, li accompagna e li documenta. Dove la scena diviene laboratorio, officina di creazione, assemblea di confronto, terreno di sperimentazione. In cui si intrecciano pratiche artistiche e riflessioni teoriche, si condividono strumenti e saperi, si costruiscono comunità temporanee che si restituiscono lo sguardo, dialogano con il territorio e con il presente.
Presidio è Oscillazioni. Solo più pulita e senza compromessi.
Siamo sempre stati qui in realtà. Ora possiamo solo andare avanti.
Nonostante tutto.
Voglio continuare a credere che ciò che rende fragile e precario un gesto artistico sia anche ciò che lo muove. Ciò che lo stabilizza, lo snatura.
Bisogna solo provare a tenere l’equilibrio. Continuare ad oscillare. Continuare a correre il rischio. Sempre.
Nonostante tutto.
Voglio continuare a credere che un luogo d’arte possa edificarsi come proposta e azzardo.
Farsi motore per cercare zolle solide nell’impantanamento culturale.
Discutere e far discutere su una nozione abusata: il contemporaneo.
Contrastare le retoriche facili, le mode usurate, le relazioni strumentali.
Essere la sua vocazione.
Coltivare la terra che lo ha generato.
Abbracciare la pluralità e sostenere ogni singola opera come unica e come parte di una narrazione collettiva.
Farsi consapevole dei propri esercizi di potere. E provare a disattivarli.
Moltiplicare i discorsi, ma saper riconoscere l’eccezionalità.
Fronteggiare la barbarie di ciò che è opportuno, strategico, vincente.
Prendersi cura dell’arte.
Dico Presidio e penso.
A percorsi artistici erranti, caotici, sospesi tra folgorazioni e ingenuità.
Al non finito, fragile e perciò vitale.
All’amore intergenerazionale tra artisti, ai travasi, alle rime di senso.
Alle nuove generazioni di artisti e spettatori, al teatro fatto con loro e per loro.
Alle presenze capaci di innescare visioni, scambi linguistici, semantici, culturali.
Alla necessità di documentare, elaborare, scrivere, lasciare tracce. È bello quando qualcosa atterra sulla carta, l’unica ancora capace di assorbire l’approfondimento.
Ad ogni atto che si fa agente controculturale, radicale, agile. Mutante.
Comporre la programmazione di ogni edizione di Teatri di Vetro è stato per me il movimento conclusivo di mesi di studio, analisi, dialoghi e grandi amori. Di comprensione profonda delle istanze artistiche e dei percorsi di vita degli artisti. Delle loro possibili risonanze con la società.
Di molti tentativi associativi che trasformano una lista apparentemente promiscua in una narrazione, retrospettiva e anticipatrice.
Mai come quest’anno, l’atto di comporre di Presidio mi sospinge verso l’origine.
Un passo in avanti. Per ritornare là da dove siamo venuti.
Roberta Nicolai
#nonsolonumeri
Teatri di Vetro riafferma la sua articolazione in cornici che aprono prospettive di indagine: Composizioni al Teatro del Lido di Ostia, Open Feedback e Residenze Digitali allo Spazio Rossellini - Polo Culturale Multidisciplinare della Regione Lazio, e Oscillazioni al Teatro India.
Tre ambienti che sollecitano posture diverse, generano comunità temporanee e invitano a percepire la processualità della scena.
composizioni | 6 dicembre
In collaborazione con il Teatro del Lido di Ostia
Composizioni è il luogo in cui la creazione scenica incontra la città e si intreccia con il tessuto urbano.
Pratica su A Human Song di Chiara Frigo è una performance partecipata che trasforma decine di persone in una marea umana in movimento. Teodora Grano, con La parte scritta/la parte raccontata, apre una complicità intima attraverso lettura, scrittura e conversazione collettiva sul tema della maternità. Spartenza Teatro indaga le stratificazioni di segni incisi dal tempo sui muri di Ostia con Le lingue dei muri e, attraverso l’opencall I muri raccontano, invita i cittadini a condividere memorie e podcast, trasformando il paesaggio urbano in archivio narrativo. La giornata è sonorizzata dalle suite intermediali Entract #1 e #2 di Ivan Gasbarrini, dove musica e immagini si decostruiscono reciprocamente, e arricchita da una tavola rotonda, spazio di confronto e approfondimento.
Scoprite le opencall ancora aperte per partecipare qui o scorrendo la newsletter!
spazio rossellini | 11 e 13 dicembre
In collaborazione con Spazio Rossellini - Polo Culturale Multidisciplinare della Regione Lazio
Open Feedback porta dal digitale al vivo la pratica di scrittura orizzontale ideata da Spartenza Teatro l’11 dicembre.
Il 13 dicembre, l’incontro pubblico di Residenze Digitali conclude la Settimana delle Residenze Digitali, restituendo il percorso di ricerca dei quattro progetti vincitori: Spooky Internet di Mara Oscar Cassiani, Molka di Benedetta Pigoni e Giammarco Pignatiello, Screenvestigation di Albert Figurt e Eburnea di Boris Pimenov. Visioni che interrogano il rapporto tra arte performativa e digitale: dalla reinvenzione del folklore online alla critica del voyeurismo contemporaneo, dalla performatività del desktop alla costruzione narrativa dell’intelligenza artificiale.
oscillazioni | 16-18 dicembre
Al Teatro India - Teatro di Roma
Il cuore del Presidio si concentra in Oscillazioni, tre giorni di pratiche e pensiero, formati ibridi e dispositivi scenici aperti. La scena si espone, aprendo processi, smontando forme e condividendo materiali di ricerca. Gli artisti e le artiste mescolano diari di lavoro e frammenti performativi, generando oggetti scenici che convocano lo sguardo degli spettatori e delle spettatrici.
Fabiana Iacozzilli con Oltre_dall’altra parte della montagna apre il diario di lavoro e le tracce rimaste fuori dalla creazione di OLTRE, tra testimonianze e scelte dolorose che interrogano il processo creativo. Lucia Guarino, con Contengo moltitudini, indaga la figura archetipica di Pulcinella, corpo outsider che scardina codici e rivendica l’urgenza dell’esserci. Andrea Cosentino propone Esercizi comici di depensamento comunitario, un happening-conferenza che gioca con l’AI per smontare senso e forma, trasformando il pubblico in complice di un crash test creativo. Celia/Macera presentano Mechanè – pneuma mod. e Pneuma, performance e installazioni sonore che esplorano il rapporto tra organico e meccanico, corpo e tecnologia, fino alla sparizione dei corpi nello spazio installativo. Bartolini/Baronio con Una finestra affondano nel corpo poetico e artistico di Forough Farrokhzad, voce radicale della modernità iraniana, intrecciando parola e immagine per restituire la forza di una poetessa che ha trasformato la vita in gesto politico e poetico. Paola Bianchi con EX indaga la memoria corporea e le immagini che hanno segnato il suo percorso, tra archivio e processualità, mentre con Stefano Murgia apre WERKSTATT pathosmells, progetto di ricerca che mette in relazione odori, corpo e memoria, interrogando la performatività olfattiva.
Simona Lobefaro e Lorenzo Giansante con Boomerang propongono un formato ibrido tra spettacolo e lecture partecipativa, dove la danza si costruisce in tempo reale grazie ai feedback del pubblico. Alessandra Cristiani con Tracce_Geynest under gore ripercorre le figure corporee e le memorie di Geynest under gore, suo lavoro iconico nato dalle rovine di Sarajevo. Menoventi con Veglia trasforma il teatro in un rito comunitario, tra storie filosofiche, musica e giochi, per riflettere con ironia sul nostro tempo. Carullo/Minasi con Asja Lacis – La donna che fa parlare la storia ridanno voce a una figura rivoluzionaria che ha fatto del teatro un atto politico e poetico, attraverso un mosaico di frammenti e suoni. Michael Incarbone con Draunara intreccia corpo e mito, evocando la leggenda mediterranea della Draunara come simbolo di caos e forza naturale. Infine, Operabianco con Analisi della bellezza apre un laboratorio che indaga la collisione tra barocco e minimalismo, esplorando le tensioni tra ordine e caos nella coreografia contemporanea.
Accanto alla programmazione, Teatri di Vetro propone una serie di incontri che predispongono all’approfondimento e all’analisi affrontando questioni centrali per la scena contemporanea.
Nei giorni in cui rivendichiamo con più forza il tempo denso della creazione contro la velocità produttiva e in cui scegliamo ancora una volta la strada dell’esposizione artistica radicale, a vantaggio degli artisti e delle artiste, ma anche e soprattutto degli spettatori e delle spettatrici, riceviamo la notizia dall'Associazione Ubu per Franco Quadri di essere tra i finalisti per il premio Ubu nella sezione Premi speciali.
In risposta a questo riconoscimento da parte della comunità teatrale, la promessa di difendere che è ciò che ci è più caro, nonostante tutto: la ricerca, la ricerca, la ricerca.
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Sono aperte le opencall di Composizioni al Teatro del Lido di Ostia.
i muri raccontano è l'invito ai cittadini e alle cittadine di Ostia di Spartenza Teatro alla contemplazione attiva: a osservare, ascoltare, danzare e raccontare i muri della propria città. La call chiede di dare voce ai muri che la compagnia ha condiviso o ad altri muri di Ostia inviando un vocale. Le storie raccolte porteranno alla creazione di un’azione performativa sul territorio.
Residenza dal 3 al 5 dicembre
Scadenza invio vocali 30 novembre 2025
la parte scritta/la parte raccontata è il progetto di Teodora Grano in cui invita alla partecipazione un gruppo di donne per condividere una pratica collettiva di lettura, scrittura e conversazione attorno al tema della maternità. La lettura diventa un dispositivo di sguardo, la scrittura una postura, la conversazione una pratica performativa. Il laboratorio è rivolto a donne di ogni età, provenienza e percorso.
Periodo dal 3 al 5 dicembre , dalle 18,00 alle 21,00 - Teatro del Lido di Ostia
Scadenza invio candidature 30 novembre 2025
pratica su Human Song di Chiara Frigo è il progetto di comunità ideato e curato dalla coreografa che per Teatri di Vetro si trasforma in un incontro urbano: una pratica di due ore a cura della coreografa con la collaborazione artistica di Maru Rivas. Un evento poetico che considera la potenza dei corpi, una marea umana che attraversa l’azione meditativa di camminare e correre insieme, sostenersi, accompagnarsi al suolo, ribellarsi e rialzarsi.
6 dicembre, dalle 14,00 alle 16,30
Scadenza invio candidature 5 dicembre 2025
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noi, oltre noi |
Il 26 novembre, nell’ambito della 16esima edizione del festival TESTIMONIANZE RICERCA AZIONI, un nuovo capitolo di Oscillazioni GENOVA presenta Variante B. NOT FOUND di Teatringestazione, un dispositivo che intreccia il pensiero di Debord e le traiettorie di Bacon, trasformando il teatro in un ecosistema dinamico dove il corpo scrive immagini in tempo reale.
Il 27 novembre al Teatro Palladium, Roberta Nicolai è invitata a intervenire sul progetto .MOV, festival internazionale di screendance, portando il contributo alla riflessione nel Convegno Coreogrammi | Coreografia, danza in video a cura di Samantha Marenzi / Comitato scientifico e organizzativo: Edoardo Camilletti, Livia Sanguinetti, Simona Silvestri.
L'1 e il 2 dicembre sarà il ventennale di Altrevelocità e Menoventi a Bologna. Siamo invitati ma sarà difficile raggiungerli. Facciamo comunque tantissimi auguri!
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