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TEATRI DI VETRO 13 è un corpo trasformato.
In un contesto ad alta complessità e opacità, Teatri di Vetro ascolta i legami casuali e i deboli accoppiamenti tra sé e il suo ambiente per muoversi da uno stato a quello successivo. Si fa punto di osservazione presupponendo lo sguardo che osserva e il soggetto che produce tale sguardo. Uno sguardo interno al sistema osservato. Così Teatri di Vetro rende possibile il processo dialogico con gli artisti e tale dialogo genera il Festival, l’apertura al pubblico di una sequenza di oggetti scenici – spettacoli, performance, congegni – nella complessità e opacità del nostro tempo.
La destinazione finale è OSCILLAZIONI, al tempo stesso cornice, chiave e meta dell’intero progetto, che propone al Teatro India dal 16 al 22 dicembre una serrata programmazione, preceduto da COMPOSIZIONI al Teatro del Lido di Ostia il 14 e il 15 dicembre con tre progetti che chiedono il coinvolgimento dei non professionisti e, a seguito di percorsi laboratoriali aprono gli esiti al pubblico.
Un Festival come zona emersa di una progettualità sperimentale. Dialogo, confronto e sessioni di lavoro condivise con gli artisti per indagare la specificità della scena contemporanea, farne emergere le ragioni interne e le processualità sottese, con l’intento di aprire agli spettatori la ricchezza e la vitalità della creazione. L’intento è di far deragliare la creazione restituendola non più soltanto come opera, ma in una costellazione di eventi difformi e paralleli.
Esporre il processo. Non per mostrare qualcosa di incompleto o aprire il back stage, ma piuttosto tentare di creare le condizioni per mettere gli spettatori a contatto con il centro, con quella zona viva, fragile e instabile che realmente “muove” la scena.
INFO E PRENOTAZIONI PROGRAMMA www.teatridivetro.it
email promozione@triangoloscalenoteatro.it biglietto intero 10€ | biglietto ridotto 5€
TEATRO INDIA Lungotevere Gassman 1, Roma
TEATRO DEL LIDO DI OSTIA Via delle Sirene 22, Ostia (Roma) PORTA UN PENSIERO è l’invito di Giulio Sonno e Roberta Nicolai, direttore artistico di Teatri di Vetro, a condividere una pratica quotidiana di scambio e un tempo di riflessione, tra artisti, spettatori, curatori, critici, studenti, operatori per ragionare insieme sulle arti sceniche contemporanee a partire dalla programmazione di Oscillazioni. Un invito rivolto a tutti a portare un pensiero, trovando nella relazione il modo di ridurre le distanze tra palcoscenico e platea.
OGNI GIORNO nel foyer del Teatro India dalle 15,00 alle 17,30 pratichiamo racconto e ascolto sulle arti sceniche e performative contemporanee, per indagare le traiettorie progettuali e artistiche, i processi creativi e le motivazioni all’origine della tredicesima edizione. aprendo il confronto tra artisti, teorici, spettatori e lanciando alcuni temi che necessitano di una riflessione collettiva in sette appuntamenti tematici. ____________
Se, per via della sua natura performativa, un’arte si avvicina incredibilmente alla vita tanto da somigliarle nelle forme e nei modi, è ancora possibile parlarne? o forse, discutendone, rischiamo di confondere le rappresentazioni dell’una con la rappresentazione dell’altra? Facile sarebbe rinunciare, limitandoci a formulare discorsi scientifici che isolano singoli elementi, li osservano, li tracciano, li descrivono e li inscrivono in un campo astratto di casi e di possibilità. In una teoria, insomma. Eppure la storia ci insegna che c’è stato (e c’è ancora) un altro modo di discorrere: non per analisi ma per analogia. È possibile cioè associare immagini anche se nessun discorso pregresso, dimostrabile, ne giustifichi l’accostamento; tale possibilità, scientificamente discutibile, schiude tuttavia un orizzonte che l’analisi spesso nega a priori: l’emersione di visioni impreviste. PORTA UN PENSIERO si propone come un tempo di associazioni inaspettate.
Giulio Sonno TEATRI DI VETRO 13 è un corpo trasformato.
Dare spazio all’inoperosità, far emergere elementi, residui della creazione artistica che il singolo spettacolo non esaurisce; prevedere la presentazione al pubblico di piani sommersi affidati a congegni scenici ibridi; far oscillare i ruoli degli attori e degli spettatori, metterli in un equilibrio instabile attraverso formati scenici che includono i cittadini come parte del gesto artistico e prevedono l’interazione con gli spettatori durante le fasi di creazione; invitare lo sguardo e l’elaborazione teorica di studiosi e osservatori; alimentare il dialogo con i contesti territoriali – spazi, strutture, tessuto sociale. Questi i gesti del progetto.
Quattro capitoli progettuali. Sono cornici, incorniciamenti, piccoli sistemi produttori di senso nei quali, immersi in quanto attori, costruiamo il senso delle nostre operazioni: Oscillazioni al Teatro India, Composizioni al Teatro del Lido, Elettrosuoni a Caffè letterario, Trasmissioni a Tuscania.
Una proposta plurale. Quattro sezioni per dialogare con la creazione contemporanea e ingaggiare spazi e contesti territoriali. Un piccolo sistema in cui OSCILLAZIONI è al tempo stesso cornice e chiave, meta e luogo di destinazione del tutto.
Roberta Nicolai |
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